Oldrando da Tresseno (2)

Oldrando da Tresseno (2)

Oldrando da Tresseno
L’altorilievo raffigurante Oldrando da Tresseno, il Podestà sotto il quale il Palazzo della Ragione venne compiuto nel 1233,  è attribuito a maestri antelamici da una tradizione storiografica iniziata da Adolfo Venturi. Il monumento equestre emerge da una lastra di marmo statuario, che penetra nel muro per circa 40 centimetri.
Nel 1233, diciotto anni prima dell’erezione delle Carceri venne innalzato il gran Salone,  nel mezzo della Piazza, e ne fu il suo Promotore Oldrado da Tresseno nobile Lodigiano, Pretore questa Città, il cui Simulacro è quella Statua, che osservate a Cavallo in Nicchia tra uno dei sette Archi, che sostentano il medesimo Salone, difronte alla Loggia degli Osij.
I lavori per il palazzo si svolsero con tanto entusiasmo che, dopo soli cinque anni, il Podestà poté inaugurare il palazzo che era “solariato” cioè a due piani, facendovi murare quel bassorilievo dove lo so vede a cavalcioni di un destriero e si ricordano non solo le benemerenze edilizie dell’effigiato, ma anche quelle “doverose” da lui profuse nel bruciare i Catari eresiarchi, che gli erano capitati sottomano.
Leggete sua iscrizione scolpita in marmo:
M.C.C.XXXIII. Dominus Oldrandus de Trexeno Pot. Mediolani Atria, qui grandia Solu Regalia scandis Ciuis Laudensis fidei Tutoris, enfis. Praesidis, haec memores Oldrandi semper honores, Qui solius struxit Catharos, ut debuit, uxit.
TRADUZIONE
“Anno del Signore 1233. Ad Oldrando di tresseno podestà di Milano. Tu che percorri gli atrii regali del grande palazzo, sempre ricorderai i meriti del podestà Oldrando, cittadino lodigiano, difensore della fede e della spada, che costruì il palazzo e bruciò i Catari (gli eretici), com’era suo dovere”.