LA LOGGIA DEGLI OSII

LA LOGGIA DEGLI OSII

A cura di Germana Formenti e Rolando Pizzoli
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Loggia degli Osii e piazza dei Mercanti – Milano,  Civica raccolta delle stampe Achille Bertarelli

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Le origini

…. L’edificio è una delle più significative testimonianze della Milano comunale, che richiama nelle sue forme ed eleganza le funzioni a cui era predisposta. Sorge sugli antichi terreni e proprietà della famiglia degli Osii, cui ancora oggi deve il nome.

…. La sua costruzione risale all’inizio del XIV secolo (probabilmente, con più precisione, al 1316) su progetto di Scoto da San Gimignano e per iniziativa di Matteo Visconti, che volle una nuova sede per le attività giuridico-notarili della città.

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Loggia degli Osii, ante 1877 – Milano, Civica raccolta delle stampe Achille Bertarelli

….L’edificio, organizzato su tre livelli fuori terra, era anticamente provvisto (e lo rimase fino al XIX secolo) di una scala esterna che collegava il piano della piazza con il portico del primo piano; dal balcone centrale, detto “parlera”, ancora oggi visibile, il podestà o i magistrati proclamavano alla cittadinanza gli editti.

…. La Loggia si distinse tra tutti gli altri edifici della piazza proprio per il suo stile architettonico, in quanto si possono ancora oggi chiaramente notare, in un edificio nato nel XIV secolo, le influenze di architetture toscane e genovesi per l’alternanza di fasce bianche e nere del suo paramento su piazza dei Mercanti; fu inoltre uno dei primi edifici pubblici che si avvantaggiò della allora recente apertura del Naviglio Grande, che favorì l’introduzione di materiali da costruzione anche pregiati, come la pietra, a discapito del tradizionale impiego del cotto.

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L'apparato decorativo e le evoluzioni archittettoniche

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Loggia degli Osii, particolare del gruppo scultoreo da un’acquaforte di Giambattista Bianchi (1760)  – Milano, Civica raccolta delle stampe Achille Bertarelli

…. Sopra i due ordini di arcate della facciata, a tutto sesto a piano terra e a sesto acuto al primo piano, si aprono cinque trifore: le tre centrali ospitano 9 statue, copie ottocentesche delle originali trecentesche a opera dei Maestri campionesi, caratterizzate da una forte e severa espressività. La Madonna in trono col Bambino, posta al centro, è circondata dai santi patroni della città: Stefano, Agostino, Lorenzo, Dionigi, Caterina, Giovanni Battista, Pietro e Ambrogio. L’edificio attraversò circa tre secoli senza subire significative variazioni architettoniche o funzionali.

 …. Nel 1604 un primo intervento di restauro, determinato forse dall’impiego di materiali poco resistenti, comportò la sostituzione delle colonne del portico del piano terra con colonne tuscaniche.

….Nel 1644 l’incendio che distrusse il portico di Azzone e la Porta degli Orefici, siti tra la Loggia e la chiesa di San Michele al Gallo, danneggiò anche il coronamento sopra le arcate del primo piano. La successiva costruzione del nuovo palazzo delle Scuole Palatine comportò la chiusura dell’arcata di risvolto verso la Porta degli Orefici e di metà della lapide dedicatoria dell’edificio. In quell’occasione il coronamento venne rifatto ex novo, rispettando solo le tre antiche nicchie centrali, d’origine medievale.

Per evitare un nuovo e totale collasso della facciata della Loggia su piazza dei Mercanti, si rese necessaria una seconda sostituzione delle colonne a pianterreno nel 1678, aumentandone la sezione resistente, e impiantando quindi, in loro sostituzione, dei pilastri in granito.

 Le tre statue di S. Caterina,  S. Ambrogio e S. Pietro, Civico archivio fotografico Milano  

…. La città incaricò nel 1729 l’ingegnere civico Antonio Quadrio del rifacimento del fastigio sopra la loggetta centrale, al cui interno venne posta una statua della Vergine.

….L’edificio perse importanza, come diversi altri edifici del Broletto, verso la fine del XVIII secolo con l’abbandono delle antiche magistrature; la Loggia venne coinvolta, con tutto il Broletto, dai progetti di riforma del governo austriaco e del governatore di Milano conte Pertusati; nel 1797 fu venduta dalla Repubblica Cisalpina al cittadino Gaetano de Magistris.

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Bartoli, La Loggia degli Osii avanti il restauro, 1930-1924, Palazzo Morando|Costume Moda Immagine

….Nel corso del XIX secolo la Loggia subì parecchie trasformazioni che la modificarono radicalmente: le arcate vennero tamponate e successivamente, nel 1877, suddivise da muri trasversali e impalcati e trasformate in dieci camerette di abitazione; all’esterno furono demolite le medievali scale esterne.

Non mancarono d’altro canto progetti per riformare l’intero edificio, riconosciuto come uno delle più significative testimonianze architettoniche e civili di Milano(si ricorda in proposito il progetto di Luigi Canonica, nel 1819). Tali progetti si concretizzarono solo a partire dal 1897, con la pubblica sottoscrizione indetta da Luca Beltrami per il restauro della Loggia per riportarla allo stato originario.

….Il restauro ebbe inizio nel 1904, a opera dell’architetto Angelo Savoldi e dell’ingegnere Piero Bellini, che riportano la Loggia alle sue linee antiche, con la demolizione del frontone e un nuova sostituzione dei pilastri secenteschi alla base del portico, conformando l’edificio all’immagine che ancora oggi è possibile apprezzare.

….I lavori di restauro furono a carico dalla contessa Osio, in memoria del defunto marito generale Giuseppe Osio e della sua famiglia, come testimoniato dalla lapide tuttora visibile in facciata.