Lato Est

Lato Est

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Gli edifici sul lato verso il Duomo, ospitavano parte della Gabella del sale ed erano presenti case e botteghe, che furono abbattute fra il 1652 e il 1656. Al piano superiore vi erano invece le carceri del Podestà, che nel 1787 vennero trasformate in biblioteca ad uso dei Giureconsulti.
La casa del podestà e carceri pretorie vennero iniziate da Giovanni Enrico da Ripa nel 1251 e ampliate sopra al Portico della Ferrata da Beccaro de’ Beccaria, podestà in carica nel 1325. Una lapide ricorda che egli diede agli araldi d’ogni Porta le trombe d’argento, e erano stati istituti i banditori che avvisavano la città quando il podestà sedeva in Tribunale. Vi collocò inoltre sulla torre la campana detta “beccata” dal suo nome, che suonava per chiamare i cittadini alla difesa, in caso di pericolo. Al piano terreno fra le numerose botteghe ci fu nel 1597 il Banco di Sant’Ambrogio, non lontano dall’Osteria della Foppa, detta anche “cucina delle carceri”, posta nell’area retrostante e dalla sede della Camera dei mercanti d’oro, argento e seta. Al piano superiore vi erano l’abitazione del Podestà e le carceri.
Anche questo edificio era collegato con uno scalone al Palazzo della Ragione. L’edificio fu utilizzato dal Podestà sino ai primi decenni del Settecento; dopo di che i locali vennero adattati all’osteria della Foppa. Nel 1797 la Repubblica Cisalpina cedette il dominio utile della casa del Podestà con le sottostanti botteghe, la Loggia degli Osii, il piano nobile delle Scuole Palatine e l’osteria della Foppa al cittadino Gaetano de Magistris, proprietario delle case che dietro la Loggia si affacciavano sulla via Orefici.
Nel 1804, a seguito della riforma del 1802 che ne aveva ampliato la giurisdizione, gli spazi nella vecchia sede risultarono insufficienti, così la Camera di Commercio ottenne di poter riunire i propri uffici insieme a quelli del tribunale mercantile e successivamente, nell’agosto del 1814, acquistò dal De Magistris il dominio della Casa del Podestà e del Portico della Ferrata.
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