CASA DEI PANIGAROLA

CASA DEI PANIGAROLA

A cura di Germana Formenti e Rolando Pizzoli
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Casa dei Panigarola, Civico Archivio Fotografico – Milano

….Si conosce oggi, con questo nome, l’edificio, conosciuto anche come Palazzo della Congregazione dei Mercanti, che anticamente ospitava l’ufficio degli statuti, la cui mansione era la registrazione e la trascrizione dei decreti ducali. Questa prassi era un incarico che per secoli fu appannaggio della casata dei Panigarola, notai di Gallarate, da cui l’immobile prende il nome e che mantennero l’incarico fino all’estinzione della famiglia nel 1741. Le antiche guide riferiscono che sul muro era dipinto lo stemma della famiglia Panigarola, «che rappresenta per lungo due Campi di bianco e rosso, con un ramo di rose, rosse nel fondo bianco, e bianche nel fondo rosso»[1].

….La genesi del fabbricato fu determinata dalla sistemazione di edifici precedenti eseguita attorno al 1433, (all’indomani dell’insediamento, per decreto ducale, della Universitas Mercatorum), con la facciata progettata e realizzata, attorno al 1466, da Giovanni Solari.

Dettagli di stampe settecentesche che mostrano l’aspetto singolare del portico dei Panigarola

….La costruzione fu, fino al 1788, direttamente addossata all’abside della chiesa di San Michele al Gallo; in questa prima fase molto probabilmente si provvide al sopralzo di un preesistente portico, che a sua volta sorgeva sul terreno di un antico cimitero, forse antica rimanenza del monastero del Lentasio.(sito ancora ricordato nel Settecento da una palizzata lignea).

….L’odierno edificio è frutto di diversi restauri e rimaneggiamenti che si sono succeduti a partire dall’inizio dell’Ottocento, e ingloba con molta probabilità anche gli ultimi lacerti murari dell’antica chiesa.

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L’epigrafe scherzosa di Tommaso da Caponago che ammonisce sui rischi conseguenti al ricorso alle cause legali

….Nel loggiato si trova ancora una lapide in terracotta del 1448, firmata da Tommaso da Caponago, un giureconsulto del XV secolo che ammonisce sui rischi conseguenti al ricorrere alle cause legali.

“Le discordie corporali sorgono nelle controversie
delle cause,avviene la perdita delle spese,
il lavoro della mente è esercitato,
il corpo, ogni giorno è affaticato
molti ed inonesti crimini da qui derivano,
le opere buone ed utili sono ritardate
e coloro che spesso credono d’ottenere
più frequentemente soccombono
e se ottengono, conteggiate le fatiche e le spese,
nulla acquistano
Tommaso da Caponago scrisse, 1448″

….La struttura venne rialzata nel 1809 dal Gilardoni, assieme al Palazzo dei Giureconsulti e alle Scuole Palatine, e negli anni successivi parte delle arcate a piano terra furono integralmente o parzialmente tamponate e adibite a botteghe; un nuovo intervento di Luca Beltrami, nel 1899, aggiunse alla facciata la monofora con cornice in cotto, in stile quattrocentesco. Nel 1917 furono avanzati progetti, da parte dei commercianti proprietari di botteghe al piano terra, per una chiusura del portico che salvaguardasse il decoro e l’igiene del luogo.

….Gli ultimi interventi all’edificio risalgono al 1967 a firma di Giovanni Cassi Ramelli che, nell’ambito di una ristrutturazione generale della sede e dell’ampliamento delle Assicurazioni Generali, intervenne sul palazzo novecentesco progettato da Luca Beltrami su via degli Orefici: costruì ex novo un nuovo corpo su via dei Mercanti, e ristrutturò, in accordo con la Soprintendenza, anche l’edificio quattrocentesco che univa i due edifici.

….L’intervento progettato dal Ramelli fu piuttosto pesante in quanto gran parte delle strutture lignee dell’edificio furono sostituite da altre in cemento armato e, facendo riferimento a un grave quadro fessurativo di facciata, si procedette con la demolizione del piano di sopralzo del Gilardoni. Anche l’antica scala che collegava la piazza con il passaggio sopraelevato che consentiva l’accesso al Palazzo della Ragione venne eliminata.

….Lo stabile, noto nel 1906 come “Loggia dei Banchieri”, oltre a ospitare nel Quattrocento l’Universitas Mercatorumfu anche, nell’Ottocento, sede temporanea, in alcuni suoi spazi al piano terra, della Camera di commercio.