La Fondazione

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Questo palazzo, situato nel centro dell’antica Piazza dei Mercanti è oggi l’edificio più antico ed “autentico” del Broletto. La posizione occupata dal Broletto vecchio (l’attuale palazzo Reale) era decentrata rispetto agli assi principali romani, ma fino a quel momento questa marginalità era stata irrilevante. A seguito della necessità della costruzione di un nuovo Broletto, si richiedeva che ci fosse un cuore di Milano che ne rioccupasse il centro, si scelse così l’antica curia romana, all’incrocio dei due assi viari tra nord e sud.
E’ qui che sorse il Broletto Nuovo, costituendo il centro della vita cittadina dall’anno della sua costruzione, nel 1228, per volere del Podestà Aliprando Fava da Brescia, dove i Giudici rendevano “Ragione” nelle cause Civili e penali del tempo, fino al 1776. Per le Sue Dimensioni imponenti, viene a configurarsi come il più ​​vasto dei palazzi lombardi di Età comunale. Alla base dell’edificio, un’ampia zona rettangolare porticata con sette archi per lato, serviva ad allineare i banchi dei Notai per le stipulazioni degli Affari (ma anche per testamenti, Donazioni, Contratti) e Quelli dei Banchieri (per i prestiti).  Al primo piano vi era un grande salone dove il Podestà sedeva affiancato da due giudici, detti del “cavallo” e del “gallo”, che rendevano ragione nelle cause civili e penali. La sala avrebbe poi ospitato durante la Repubblica Ambrosiana il consiglio dei novecento dove sedevano centocinquanta cittadini in rappresentanza di ogni sestiere. Ma l’edificio fu anche Sede del Tribunale, usato fino al Settecento come Pretorio dei Giudici Civili.