Le Origini

Le Origini

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Nel V secolo a.C. a Milano doveva già esistere un insediamento, in particolare nella zona compresa fra le attuali Via Meravigli e Piazza Duomo, come lasciano intendere i ritrovamenti archeologici. Probabilmente qui convergevano tracciati protostorici, ricalcati poi dalle vie romane. Poco si può dire dell’insediamento, che probabilmente si estendeva su una area di 12 ettari, ma si può escludere un vero e proprio impianto urbanistico, e pensare alla presenza di piccoli nuclei organizzati intorno agli assi stradali.
Ai dati archeologici si aggiungono inoltre leggende sull’origine di Milano: lo storico latino Tito Livio, alcuni secoli più tardi, racconta la fondazione di Milano ad opera di Belloveso, nipote del re dei Biturigi, una delle più potenti tribù celtiche d’oltralpe, il quale pose la prima pietra di Milano o meglio, la prima palafitta in un luogo imprecisato tra piazza dei Mercanti e Piazza san Sepolcro. Su quest’asse, qualche secolo dopo, correva il Cardo della Mediolanum romana.
Si può ipotizzare, secondo ricostruzioni fatte, che il tracciato del Cardo andava da Porta Ticinese (oggi Carrobbio) a Porta Nuova (oggi Piazza della Scala), e il Decumano, da Porta Romana (oggi inizio di Corso di Porta Romana) a Porta Vercellina (oggi Corso Magenta).
Un importante ritrovamento nel cuore di Milano in via dei Mercanti e piazza del duomo, riguarda due basamenti quadrangolari, probabilmente basi di colonna, di statua colossale, di altare oppure parti di un arco o di una torre, non inquadrabili cronologicamente. Ma considerando la loro posizione nel tessuto urbano, erano forse basamenti di torri destinate a enfatizzare il punto preciso della città o a indicare un’antica linea di confine tra un precedente insediamento e la più recente espansione di Milano nel nuovo circuito murario tardorepubblicano (seconda metà del I secolo a.C.) Il basamento in via Mercanti ritrovato, risulta essere posizionato presso l’incrocio degli assi stradali per Bergamo-Brescia (corso vittorio Emanuele), Monza-Lecco (via Manzoni) e Como (via dei Mercanti), usati già in età protostorica e rimasti fondamentali nella rete viaria romana.
È qui che nasce il Broletto Nuovo, centro economico e amministrativo della Milano medievale, in risposta alle esigenze di concentrazione degli uffici deputati alla politica e all’amministrazione del Comune e inaugurando una tipologia, ripresa in età viscontea, della piazza centrale fortificata. Un recinto quadrangolare, nel quale si aprono sei porte per dare accesso alle sei principali direttrici viarie radiali della città, racchiude l’edificio del broletto, che campeggia isolato dividendo in due parti la piazza. La piazza dei Mercanti si qualificò come nuovo centro della città; ulteriori edifici si andarono ad aggiungere in seguito lungo il perimetro interno, configurando una sede stabile del potere comunale contrapposta al nucleo vescovile, cui si aggregò successivamente anche la sede ducale.