Statua di Filippo II

Statua di Filippo II

statua-filippo-II-a
La rivoluzione francese segna il principio della decadenza del palazzo dei Giureconsulti. Soppresso il Collegio sulla fine del 1797, esso viene incorporato nei beni nazionali. Nel fervore degli impeti rivoluzionari l’agenzia di quei beni, d’accordo con l’Architetto Luigi canonica, voleva rimuovere gli stemmi papali sulle finestre.
La mania iconoclasta non risparmia la statua di Filippo II posta nel basamento della torre. Nel 1796 i rivoluzionari avevano fatto saltare  la testa del Re di Spagna, che il 9 luglio 1797 venne sostituita con una testa di Bruto eseguita da Donato Carabelli sotto la guida di Andrea Appiani e l’Arch. Canonica; la statua fu tutta scalpellata e foggiata diversamente: lo scettro mutato in pugnale.
Il 28 aprile 1799 all’entrata degli austro-russi la statua di Bruto è strappata dal suo posto, rotta e precipitata nel naviglio. La nicchia restò così vuota sino al 1833 quando viene collocata la statua di S. Ambrogio, opera di Luigi Scorzini, a spese del nobile Giuseppe Fossani.